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"La storia non si ripete ma fa rima"

Data pubblicazione: 30 novembre 2022

Autore: Stefano Amadori

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Rappresentazione visiva dell'articolo: "La storia non si ripete ma fa rima"

Probabilmente la più famosa ed importante frase attribuita allo scrittore Mark Twain, e dunque anche una delle citazioni più utilizzate in qualsiasi tipo di contesto. Credo che si presti per l’ennesima volta in maniera molto calzante a quanto sta accadendo in campo finanziario, e nello specifico alla dinamica e al movimento dei tassi di interesse. In particolare, vorrei concentrare la mia analisi di questo mese sui Fondi Federali(Funds Rate) della Banca Centrale Americana, la Federal Reserve.

Comprendere i movimenti dei tassi di interesse, e i motivi che spingono le Banche Centrali a variarli nel tempo, è uno strumento imprescindibile per chiunque desideri comprendere le dinamiche economico-finanziarie mondiali. La Federal Reserve Americana adegua i tassi federali in relazione a quanto accade al sistema economico, mantenendo il focus sul duplice obiettivo assegnato al suo mandato: stabilità dei prezzi e piena occupazione. Volendo semplificare e estremizzare: la Fed alza i tassi quando l’economia si surriscalda(inflazione in rialzo, vedi il 2022) e abbassa invece i tassi di interesse quando l’economia rallenta ed entra in fase recessiva(disoccupazione in rialzo, come a Marzo 2020 in occasione dello scoppio della pandemia Covid). Chiaramente i fattori che influenzano le scelte sono molti di più, alcuni estremamente complessi, ma in estrema sintesi questo è quanto serve ad inquadrare e comprendere il concetto alla base.

La comprensione di tutto ciò ha un ruolo chiave in quanto i tassi di interesse influenzano in maniera diretta le 2 principali attività finanziarie: azioni ed obbligazioni.

La valutazione di un titolo azionario viene fatta tipicamente mediante l’utilizzo dei cosi detti “multipli”, che non sono altro che calcoli matematici che utilizzano un fattore di sconto. Nella maggioranza dei casi il fattore di sconto è rappresentato dal livello dei tassi di interesse. Essendo il tasso di interesse al denominatore della frazione, un suo aumento comporta una riduzione del valore del titolo mentre un suo calo porta ad un incremento di valore.

Per quanto riguarda le obbligazioni, il concetto è di più facile spiegazione(anche se le dinamiche sottostanti non lo sono). Se sono il possessore di un titolo di stato con scadenza decennale e rendimento a scadenza pari al 2% , di fronte ad un aumento dei tassi che porta il rendimento della curva decennale al 3%, il prezzo dell’obbligazione da me posseduta calerà(perché accontentarsi del 2 quando posso avere il 3?? a parità di rischio e scadenza??) . Aumenterà invece a conseguenza di una riduzione del tasso di interesse di mercato.

Tutto ciò premesso, voglio farvi vedere come si è mossa la Federal Reserve in 2 particolari contesti di mercato. Il primo è rappresentato da questo 2022.

Immagine che contiene tavolo

Descrizione generata automaticamente*

Nel corso della storia della Banca Centrale Americana, non si era mai assistito ad un incremento di tassi di interesse cosi rapido e, soprattutto, “ripido”. +3,75% in 6 mesi(in termini finanziari è come passare dal giorno alla notte!).

 

L’altro momento a mio modo di vedere estremamente interessante, soprattutto se relazionato con il precedente, è quello che va dal settembre 2007 all’aprile del 2008. Eravamo per intenderci agli albori del crollo borsistico causato dal fallimento Lehman Brothers, e al preludio dello scoppio della bolla immobiliare. Con il tasso di disoccupazione in salita, la FED iniziò a tagliare i tassi di interesse:

*

Cosa notate? Premetto che fare un paragone non è corretto concettualmente. Parliamo di mondi diversi , seppur non troppo lontani cronologicamente. Quello che tuttavia voglio farvi saltare all’occhio è questo: allo scoppio della più grande crisi finanziaria(dopo il 1929), la FED tagliò i tassi di 3,25 punti nell’arco di 8 mesi. Ripeto: confrontiamo questo dato con quello visto in precedenza.

Cosa sto cercando di comunicarVi? Che l’attività di politica monetaria di questo 2022 rappresenta finora un evento storico senza precedenti per la sua portata e per la sua velocità. Ma , al tempo stesso, che il movimento dei tassi di interesse ha da sempre riguardato l’economia ed i mercati finanziari e continuerà a farlo. Il decennio 2012-2022(tranne una piccola eccezione nel mentre) ha rappresentato una lunga parentesi che ci ha in un certo senso fatto dimenticare(Quantitative Easing!!!!) come tali movimenti possano avere impatti importanti sul mercato dei capitali, specialmente nei prezzi delle attività finanziarie nel breve periodo. 

A presto,

Stefano.


*grafici: https://www.forbes.com/advisor/investing/fed-funds-rate-history/


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