Questa volta è diverso
Data pubblicazione: 21 giugno 2023
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Il titolo dell’articolo di oggi qui sul blog riprende quello di un bellissimo libro, che consiglio a tutti voi di leggere: “Questa volta è diverso. Otto secoli di follia finanziaria” scritto da Carmen M. Reinhart e Kenneth S. Rogoff.
Se riflettete, una delle massime più utilizzate nel linguaggio comune è: “sbagliando si impara”. Vero, verissimo. Molto meno ahimè nelle scelte di investimento e nell’ambito della finanza personale. Nonostante il passato ci abbia fornito fin troppi esempi, purtroppo continuiamo a commettere un tragico errore: non diversificare i nostri investimenti. E, nonostante anche in tempi recenti i casi di fallimento di emittenti di obbligazioni siano stati fin troppo assidui(Grecia, Argentina, Lehman Brothers, piccole banche italiane etc etc) la spasmodica ricerca di rendimento “facile” ha portato molti risparmiatori a commettere nuovamente il madornale errore di non diversificare il proprio portafoglio.
Avreste mai detto che l’Austria(rating creditizio AA+) nel corso della storia ha riscontrato ben 7 default sul debito pubblico, l’ultimo dei quali a inizio del secolo scorso? O che la Germania, considerata oggi in termini di debito pubblico una sorta di cassaforte, sia risultata insolvente per ben 4 volte? Probabilmente no.
E’ ipotizzabile oggi uno scenario di default della Germania? Altrettanto probabilmente la risposta è no. Ma questo non ne può assolutamente escludere la possibilità che succeda.
E non dobbiamo commettere lo sbaglio di considerare questi avvenimenti come remoti o troppo lontani nel tempo per essere considerati attendibili. Negli ultimi 30 anni, si sono registrati molti illustri default pubblici: Russia nel 1998, Argentina per ben 3 volte nel nuovo millennio con l’episodio principale e più violento del 2001 che causò enormi problemi e ripercussioni per lunghi anni al Paese sudamericano, Grecia nel 2012 con un fallimento dichiarato sul debito pubblico per circa 300 miliardi di € e , per finire, il 2020 che con lo scoppio della pandemia di Covid 19 ha rappresentato finora l’anno con più default di debiti sovrani, ben 7(Argentina, Belize, Ecuador, Suriname(doppio), Libano e Zambia.
Se questa è la situazione sul fronte dei debiti sovrani, il contesto non è di certo stato miglioreper quanto riguarda il debito corporate, ossia emesso da aziende private. Senza addentrarmi nel dettaglio dei fallimenti bancari italiani e non, per il quale servirebbe un articolo a parte, voglio citarvi 2 soli nomi che sono sicuro vi porteranno alla mente molti ricordi. Credo fortemente che almeno l’80% di voi lettori del blog abbia in passato posseduto una macchina fotografica o un rullino Kodak e/o noleggiato un film da Blockbuster. Ebbene, si tratta di due colossi aziendali che oggi non ci sono più.
Dunque, come nelle favole di Fedro, esiste in tutto ciò una morale? Certamente. Ed è rappresentata dal messaggio che vi riporto in conclusione.
Non importa quanto sia remota la probabilità che la vostra mente abbina all’accadimento di un evento. Può succedere. Le organizzazioni economiche come Stati e Aziende nascono, crescono e si sviluppano e, a volte , falliscono! E’ sempre successo, succede e continuerà a succedere in futuro. Ed ignorare questa considerazione , non attuando un processo di diversificazione (che sia EFFICACE e non solo sulla carta) può rivelarsi purtroppo molto costoso.
A presto,
Stefano.
*nota: i dati relativi ai fallimenti degli stati sovrani sono stati reperiti nel citato libro ed in un articolo di Kaidan Ecomatica pubblicato il 14/6/23 dal titolo “La storia dei default, per capire il valore della diversificazione”.
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