Proteggiti dal rischio di essere spazzato via
Data pubblicazione: 15 ottobre 2024
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Mi sono imbattuto recentemente in un blog di finanza nel quale, tra i vari temi trattati, si parlava di un tema cruciale e spesso non compreso correttamente dagli investitori: il rischio specifico.Rischio specifico equivale a comprare un singolo titolo, un singolo mercato, un singolo emittente e cosi via. Per parafrasare una citazione di un investitore che qualcosa sicuramente ha capito dai mercati(un certo Warren Buffet) significa cercare l’ago nel pagliaio. Quando avrete terminato di leggere queste righe, spero di aver contribuito a saldare una forte convinzione dentro di voi: lasciate stare l’ago e comprate il pagliaio(le parole sono sempre del sig. Buffet).Il motivo per il quale assumiamo rischio specifico è tanto banale quanto ineluttabile. Quando decidiamo di investire denaro la nostra mente genera degli impulsi, dei segnali. Il contenuto di questi è rappresentato da queste 2 PAROLE: RENDIMENTO SUBITO.
Sono stati scritti libri, vinti premi Nobel, eseguiti studi su studi. La finanza comportamentale e la neuroscienza hanno fatto passi da gigante nello studio del comportamento umano. Ma il problema non è risolto, e francamente non credo lo sarà mai. La nostra testa è impostata cosi, pertanto decidiamo di assumere rischio specifico perché vogliamo guadagnare tanto, e subito. Per cui compriamo Nvidia sperando in un +1000% in un mese , o Gamestop, Cryptovalute…metteteci pure quello che volete. La sostanza non cambia.Questo concetto penso sia chiaro e comprensibile. Ma ogni moneta ha 2 lati. Nello specifico, ciò che risulta meno immedediato riguarda le conseguenze dell’assunzione di rischio specifico. Siamo veramente in grado di capire cosa significa assumerlo? Siamo consapevoli delle conseguenze che ha tale decisione nella nostra strategia di investimento? Rispondo io: NO. Sono grandezze che difficilmente siamo in grado di quantificare. Per aiutare pertanto in questo processo, vi riporto di seguito un’infografica molto interessante:
Si tratta di una rappresentazione grafica dei principali crolli di alcuni mercati specifici(e quindi badate bene, non singoli titoli, ma singoli mercati!!) con le relative “perdite” in termini percentuali, affiancate dagli anni di tempo che sono stati necessari per recuperare. Sorpresa: in un paio di casi, il capitale è stato spazzato via(NEVER). Nel “migliore” di questi(mercato azionario svizzero in seguito alla crisi dei mutui subprime) sono stati necessari 7 anni per recuperare un -51%.Non voglio soffermarmi troppo su questi dati, perché li reputo fin troppo lampanti.Vi faccio però un invito: la prossima volta che pensate di assumere rischio specifico, fate queste 2 cose:
1)guardate questo grafico;
2)rileggete le parole del sig. Buffet.
A presto,
Stefano.
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